Massimo Cecchini: Juventus, children, and bad habits

Sembrava un’iniziativa astuta, ma tutto sommato assai bella. Peccato che – parlando di calcio italiano – sia finita nel modo consueto: tra le polemiche. Ci riferiamo al caso scoppiato dopo che la Juventus aveva aperto gratuitamente le proprie curve a circa 12.000 bambini in occasione del match casalingo contro l’Udinese giocato il primo dicembre.

Inutile dire che a svuotare due settori sempre pieni c’era voluto il giudice sportivo, visto che gli ultrà bianconeri (già recidivi) avevano pensato di continuare le loro squallide performance rivolgendo ai tifosi del Napoli insulti che avevano il sapore della <discriminazione territoriale>, ovvero il razzismo <light> degli stadi italiani. Ma invece di avere le curve vuote e silenziose, il club torinese ha pensato a una nuova frontiera: aprire le zone <colpevoli> a migliaia di bambini innocenti. Idea bellissima, che però si è conclusa in maniera inaspettata, cioè con una nuova sanzione del giudice sportivo ai danni della Juve: 5.000 euro di multa.

Che cosa è successo? I bambini, a sorpresa, hanno emulato gli atteggiamenti consueti degli abitanti delle curve, insultando il portiere dell’Udinese ogni volta che effettuava un rinvio. Così infatti recitava il dispositivo del giudice: <Multa per avere suoi (giovanissimi…) sostenitori rivolto ripetutamente ad un calciatore della squadra avversaria un coro ingiurioso>. In realtà quelle voci bianche gridavano una sola parola, ma dall’odore assai cattivo: merda.

Le polemiche, comunque, erano scoppiate già a caldo, prima cioè che il giudice Tosel sanzionasse il club bianconero, attirandosi comunque la sua razione di critiche. La prima domanda è stata semplice: perché non sono intervenuti gli accompagnatori adulti? La seconda assai più complessa: perché non riusciamo a rendere più educati i nostri bambini? La terza senza risposta: che cosa succederà domenica 15 dicembre, quando l’iniziativa si replicherà nella partita Juventus-Sassuolo? Nessuno può dirlo. Meglio restare sintonizzati.

Massimo Cecchini is a football writer for La Gazzetta dello Sport

ENGLISH TRANSLATION

Massimo Cecchini: Juventus, children, and bad habits

It seemed like a smart initiative – in all ways a very nice thing to do. Too bad for Italian football that all is finished in the usual way: in the storm.

Of course I refer to the now infamous case where Juventus opened their stands, for free, to approximately 12,000 children for the home match against Udinese, on December 1.

Needless to say the Juventus ultras (already recidivists) were the cause of the first problem – the decision by the sports authorities to ban them from two sectors of the stands that would normally are full to capacity – after they had decided to continue their racist performances during the match against Naples.

So, instead of having empty and silent stands, the Turin club had a new idea: open these areas for thousands of innocent children.

A wonderful idea that ended in an unforseen way – a new sanction by the sports court against Juventus – a €5,000 fine.

What happened? The children, surprisingly, have replicated the attitudes and chants of the ultras, shouting insult every time the Udinese goalkeeper took the ball. The young voices were shouting a single word, but the smell was very disgusting: shit.

The controversy broke out immediately, also involving the sports court (“too strict!”).

The first question people were asking was simple: why the adults were accompanying the children didn’t stopped them? The second one was much more complex: why can’t we make our children more educated?

The third one is without answer: what will happen Sunday, December 15 , when the club plans to repeat the same initiative in their home match against Sassuolo?

No one can say . Best to stay tuned. Italians and the football world will be watching.

Massimo Cecchini is a football writer for La Gazzetta dello Sport